NOTA DEL SUICIDA
ogni notte hai scritto
un'altra frase di sangue –
il plettro rosso, il vetro rotto

– e ogni giorno la dimenticavi
[ leva la mano dalla lingua
che esplode l'ordigno di morte ]

i corpi appesi ai tronchi
volevo credere: credevo
alla lotta per resistere
alla testa nel nido di mani
all'ultima stoica sfida

dell'uomo che muore

voglio credere, da sempre
e mentre fisso il tuo mondo
farsi grani fra le tue dita

ho creduto anche
al calice levato
alla tua ultima sfida

ti credevo: vincere
la guerra nella tua testa

non compresi non compresi

le domande esplose
ogni sera dalle tue pupille ferite
tutte quelle dannate parti oscure
ogni giorno pregavi: eri in ascolto
del corvo nero in canto

volevi credere mentre crollavi
carponi, nel cimento per reagire,
con la tua vita tra le mani:
l'ultima, triste, diga di chi è
a margine, di un uomo rotto

e fiumi di domande
e domande a fiumi
non compresi
non compresi
non compresi

non compresi le note
della tua caduta

non compresi i brividi
del cuore di un uomo

non compresi i suoni
di un cuore che trema

Suicide Note, Johnette Napolitano