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TRISTIZIA (Alessandro Ghignoli, 2008)

TRISTIZIA


a Marco Amendolara
alla sua memoria
alla nostra generazione

“Riconoscere chi ti è amico è la prima scienza.”
(Marco Amendolara)



1

l’inizio di questa tristizia di core e d’amistà
tra spinte e segnali a far di me di te
un poco niente un corpo
non più nel far delle cose
e sia dolore il tuo nome allora
non potevi illudere anche me
anche una sola e unica amica persona
ma dicendoci e dandoci un saluto
a noi molto paurosi a noi
tenendo il core in mano ora
nell’orrore del sapere nel dì che avvenne
nel poco tempo nostro di quest’ora



2

appresso con il tempo del tempo
si fa di sgomento certezza
e di certezza un dì sull’altro
sul monotono dell’andare passando
da un posto a un antro nascosto
per coprire colle mani lo incominciamento
della miseria e della fantasia malsana
al pensare di vedere quanti colpevoli
da così tutti lasciato
sullo scalino di una mia via della cittade
mi sento fragile di vita come la dubitazione
di ciò che accadde come l’infimo veleno
dell’annuncio o della pietade



3

si potrebbe pensare e detto questo
è già in ritardo la parola il suo valore
oramai di ragionare di questioni
di mirabili cose di mancati incontri
di tutto il procedere normale dal principio
al principio ancora per dire ciò che il coraggio
dubita di una partita tua di un gire nostro
per le strade de la mente nell’incontro
delle immaginazioni dove la lingua s’affatica
dove la fine è già avvenuta



4

il supposto supporre e dire
mi porta al niente al vuoto della mente
alla ricerca vana sapendo se sapere
è cosa utile o un futile incoraggiamento
di una di noi storia disattenta
guastando tra il velo della corruzione
il narciso sempre pronto ma poi disatteso
e liquidato altrove così hai deciso
per un giardino che ti salva a ingannare
il gioco a dar fine al dolo al mantenerci
viva l’alma



5

eppure il non credere all’assenza
alla mancanza a questo star qui senza
non pensiamo possibile più il possibile
il trasfigurarsi delle cose intorno il mancare
l’appuntamento e avvegna che la tua imagine
in una notte di sogno di spavento
si faccia apparizione allora in quello caso
nello specifico di un’arte di rettorica
mi sopraggiunga per aiutare lo mio risveglio
alla realtà al giorno per giorno
all’immondo modo della verità del mondo




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