Destino preconizzato: terremoto e tragedia. Dove passa Attila non cresce più l’erba. Dove cena un batterista ortodosso non si salverà un piatto. Hai mai cenato con un batterista ortodosso? Le posate per lui sono bacchette, e il tavolo è il suo rullante.
Antidoto: il carcere. O lo legate ad un albero, o piallate le sue dite sotto le ruote della vostra auto.
IL BATTERISTA JAZZ: tutti gli altri non sono batteristi.
Destino preconizzato: io so e voi no.
Antidoto: cuffie. Per loro e per voi. Essenziale è muovere meccanicamente la testa annuendo. Sono i più grandi monologhisti della storia. Hanno ragione, e allora dategliela!
IL BATTERISTA MUSCOLARE: tu sei uno zero! (No, non vi sta parlando in binario, vi sta dando delle nullità, ma scandisce le parole sillabandole come gli pare e piace). Partiamo da questo presupposto. Il batterista muscolare è il Superman dei batteristi. Non è che non sappia tenere un ritmo semplice, lui lo sa fare. Ma è oltre. E te lo dimostrerà suonando velocissimissimo, che neanche la dea Kali, rullante doppiacassa tom crash bonghi campane tamburi triangoli piatti scacciapensieri – tutto insieme tutto insieme! Lo sai fare tu? No. E allora? Lui è il dio polipo, e tu sei un misero mollusco menomato. Taci e adoralo.
Destino preconizzato: tendinite.
Antidoto: come si chiama il batterista dei Queen?
IL BATTERISTA NARCISO: ha i soldi. Stanco di essere quello meno fotografato e meno considerato, il batterista narciso si farà costruire un carrello a pedali per girovagare sul palco e molestare chi suona strumenti più agili e più scenici.
Destino preconizzato: Lars Ulrich.
Antidoto: Lars Ulrich.
IL BATTERISTA POLIEDRICO: “tu dimmi cosa devo suonare e io lo suono”. Fustino del detersivo? Ce l’ho. Bidone del vetro? Ce l’ho. Latta di metallo? Ce l’ho. Tanica di cristallo di Boemia? Me la procuro.
Destino preconizzato: jolly equosolidale, fenomeno ecocompatibile, idolo delle metropolitane, divinità degli alternativi.
Antidoto: diventare adulti.
IL BATTERISTA MANCATO: è un depresso, incarognito. Deluso dalla propria vita, si riconosce perché è quello che ai concerti batte il tempo con le mani, e si lamenta per tutte le imprecisioni dei musicisti. Profeta del genovese “sì bravi ma però...” sarà sempre quello che a fine concerto farà le pulci parlando di spazzole e pennelli, mallets e battenti... Cercando di ottenere rispetto (si sente il migliore).
Destino preconizzato: ottenere un autografo facendo il figo.
Antidoto: ignorarlo.
IL BATTERISTA PARASSITA: era un batterista. Mediocre. Né carne né pesce. Faceva il suo, senza lode e senza infamia. Complottando con il bassista, dopo anni, si rende conto che (piaccia o meno) il pubblico genuino e generico non riconosce le abilità tecniche. E quindi? Quindi il pubblico generico e genuino riconosce solo il cantante. Quindi? Quindi? Addio batteria. E benvenuti Foo Fighters.
Destino preconizzato: Dave Grohl.
Antidoto: Kurt Cobain.
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